Mindfulness by John D. Teasdale

Mindfulness by John D. Teasdale

autore:John D. Teasdale
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Psychotherapy, Psychology, General
ISBN: 9788833972787
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2014-09-02T22:00:00+00:00


Il vagare della mente

Certe volte è davvero fastidioso. Sento di volere che la mia mente resti in un posto, invece sembra sempre che se ne vada e faccia comunque quello che vuole.

Descrivere la meditazione seduta come se davvero si trascorressero 30-40 minuti con l’attenzione costantemente concentrata sul respiro può essere parecchio fuorviante. A questo stadio del programma, quasi tutti passano buona parte del tempo a sforzarsi di mantenerla focalizzata mentre pensieri, emozioni, sensazioni fisiche o distrazioni esterne non fanno che distrarla.

Una caratteristica essenziale di questa pratica è che il suo obiettivo non è impedire il vagare della mente bensì acquisire maggiore intimità con i suoi schemi. Un esercizio importante, nelle prime fasi, consiste nel riportare sistematicamente e ripetutamente l’attenzione, ovunque possa essersene andata, all’oggetto primario della meditazione. In tal senso, la pratica ci dà sempre l’opportunità di ricominciare daccapo, in questo momento, con questo respiro. Una delle istruzioni più frequenti è: «Se la tua mente divaga cento volte, semplicemente riportala indietro cento volte». In questo sta il fulcro della pratica. Il compito è accettare ogni volta il fatto che la mente abbia vagato e poi, con gentilezza, riconnetterci al respiro. Questo significa sottrarsi ai giudizi e alle autocritiche che possono originarsi dal credere che non stiamo riuscendo, o non lo stiamo facendo nel modo giusto, a mantenere l’attenzione legata al respiro. Diventare consapevoli del fatto stesso di «lottare per mantenere la consapevolezza sul respiro» è utile di per sé. Allo stadio attuale del programma, uno sforzo di questo tipo è visto semplicemente come un’altra emozione di cui diventare consapevoli prima di riportare con gentilezza l’attenzione sul respiro. È una cosa che anche l’istruttore deve avere ben presente: durante la prima metà del programma, uno degli intenti principali è allenare la capacità di focalizzare intenzionalmente l’attenzione. Tra l’altro, questo presuppone che, qualunque cosa si manifesti, le istruzioni debbano sempre essere un invito a notare e riconoscere ciò che ha distratto l’attenzione (comprese tutte le reazioni a questa esperienza), e poi a riportare la mente sul focus su cui si stava praticando (vista o udito, respiro o corpo).



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